
Mancava tanto uno spazio serio - si fa per dire- a questo blog che volente o nolente devo ammettere essere alquanto demenziale.
Che poi se lo si prende a piccole dosi può anche divertire. Certo, alla lunga, persino io mi risulto noioso.
Insomma, per dirla con una frase celebre: - non diventerei mai socio di un club che mi accettasse come socio!
Dunque, dove ero arrivato?
Ecco mi perdo e mi capita spesso e dato che non ho ancora superato in trent'anni, non mi faccio di crac e non batto la testa contro il muro può benissimo darsi che sia semplicemente svampito.
Ma non esagero con le descrizioni personali che non vorrei in montagna mi tiraste contro le pere.
Ah, si, ora ricordo volevo dirmi felice di non essere un gran campione di uomo, di non riuscire a fare sempre le vie che vorrei fare e di essere anche un pochettino sfigato.
Sono entusiasta di quest difetti perchè innanzitutto ho sempre amato le battaglie perse quando sono veramente perse e poi chi si atteggia a campiun del borgo proprio non lo soffro.
No, dico davvero. Ci pensavo giusto oggi, un nullafacente come me cosa fa tutto il dì se non pensare?
E allora pensa tu che penso io avrei tanto bisogno di un fumettaro che mi disegnasse una nuvola di fumo sulla testa.
Comunque sia, e perché non pensiate che sono dispersivo, vado dritto al punto:
Un mio conoscente - P per brevità e per fingere democrazia- non troppo tempo fa mi espose una sua bella teoria che adesso vi racconto.
Si ve la racconto perché c'è proprio da prendersi la pancia in mano.
Dunque, tanto che ci sono, vi dico anche l'ambientazione, il sonoro mettetecelo voi - e se vi dà noia tappatevi le orecchie-.
In macchina, in autostrada, per andare ad arrampicare - non vi dico dove ma solo che inizia con F e finisce con oresto-.
Il conoscente P mi sta spiegando la sua ars arrampicatoria.
Ascolto con l'aria più intelligente che mi riesce in quel momento mentre con una mano mi scaccolo.
Da ora in poi, cari lettori e lettrici, imposto il dialogo in stile teatrale - che figata, meglio del cinema al sabato sera!-
P- comunque mi sa che devi ancora chiuderli i conti con quella via
F( F sono io e non è il diminutivo di fesso)- come devo chiudere i conti, ma se l'ho fatta da primo senza resting?
P- è vero, ma sai, non si chiudono mai i conti con una via!
F- cosa stai dicendo? ma ti fai di colla?
P- no, guarda sei tu che non capisci una via non è mai chiusa. Certo c'è un modo per poter dire di averla chiusa. Saltando il primo rinvio salendo con una mano sola, poi con un piede solo, poi senza corda...
Lo guardo sbaccalito. Cazzo ho caricato in macchina uno scemo e ora sta lì a sbavarmi la macchina con quelle teorie da farmacodipendente.
F- certo, certo.
Gli rispondo per educazione ma evito di elencare la serie di improperi che la mia mente produce senza poterli spingere dalla bocca, la serie di danni alla persona che elaboro in quei pochi secondi.
P- non c'è mica tanto da divertirsi in parete. L'arrampicata è come un lavoro.
Sto male.
Questo è partito e non torna più.
F- se lo dici tu.
P- d'altronde vuoi mica che non ci si impegni. Bisogna soffrire ogni via.
Mi vedo la mia foto futura, a Foresto, sull'assolato sentiero che salgo con la croce e la corona di spine - perché bisogna pur soffrire-.
Con P non ho mai più avuto l'onore di arrampicare - o dovrei dire lavorare?!?!-.
Che mi risulti dovrebbe ancora aggirarsi per le pareti della val susa, la domenica.
Fate attenzione.
Ma come ho ben scoperto quel giorno: non è mai il peggio finché possiamo dire questo è il peggio!
Saluti, arrampicate, divertitevi e lavorate il minimo - anzi proprio niente!-
Nessun commento:
Posta un commento