


Estate, profumo di calcare, delle mie valli e di quelle belle pareti dritte dritte così piacevoli da scalare, così appaganti nel gesto.
Non sono più sicuro di voler tornare in Piemonte ora che sono qui davanti al ruscello del Compol, davanti a quelle paretine che mi hanno visto muovere i primi passi e che tra breve vedranno quanto io possa esser diventato più forte.
E' come una prova, darò il meglio di me e solo così, solo quando non avrò più forza nelle dita, sarò certo di esser stato degno di calpestare quelle rocce che tanto mi hanno dato in passato.
- una quarantina di vie divise in tre settori con difficoltà dal 4a al 7a
- Ponte Compol, Val cimoliana. Parco nazionale dolomiti friulane.
Ci scaldiamo su un V+ di muro molto appigliato nella miglior tradizione calcarea.
Poi libero un 6a su cui riuscivo con difficoltà. Il passo chiave è in partenza con la roccia molto scivolosa perchè levigata dalle piene invernali del fiume.
Arrivo in catena con un fiume di ricordi nella mente. Non si può, però, vivere nel passato, è ora di vivere forte il presente.
In poco più di una giornata libero quasi tutte le vie dei settori e mi diverto da morire. Arrampico in agonismo col mio io del passato ma senza prendere la cosa troppo sul serio, so di essere più forte e tecnico senza dovermelo dimostrare inutilmente.
Più che altro sono molto fecile di esser nuovamente a casa. Il resto non conta nulla, nemmeno il passato.
In questo caso più che mai...
...il passato è una terra straniera!
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