Isola Felice




Ecco, per non esser frainteso, centro subito il punto.

Immaginate di dover andar ad arrampicare con una persona che ha una paura fottuta un po' di tutto. Ma proprio paura. Figuratevi poi dell'arrampicata.

E' come se andaste a far due tiri con uno scemo con l'aria corri, cazzo, abbiamo la mummia alle calcagna!

Ora dovreste aver capito almeno la metà della caga che Maurizio ha. In effetti a ben pensarci non so perché si continui a torturare con questo inutile gioco dell'arrampicata-terrore-dell'uomo-coscienzioso.

Fatto sta che tra andar per monti con lui e non andarci affatto scelgo la prima opzione.

New problem: dove andiamo, in quale sperduto antro di questo mondo di roccia ci andiamo a ficcare perchè non abbia paura? ed ancora, come trovare delle pareti che siano alte più o meno come il soffitto di casa e sui cui la gente normale farebbe boulder?

La scelta cade sulla zona di Foresto ma siccome le terrazze di Avalon non gli piacciono decidiamo di andar in una nuova falesia: l'isola felice.

Dettagli:

- una ventina di vie dal 4b al 6c con prevalenza di 5b/6a
- scarsa altezza delle vie e unico resinato di grosse dimensioni per la calata.

la palestra di roccia è appena sopra l'imbocco dell'orrido di Foresto e non posso che rammentare la bella ferrata fatta solo pochi giorni addietro.

L'avvicinamento è di una decina scarsa di minuti in moderata salita.

La palestra è piccolina ma carina con un calcare molto compatto ed evidentemente poco usurato per la relativa giovinezza della parete.

- ma non sarà un po' troppo difficile qui?- chiede Maurizio.

-cosa?- gli chiedo spazientito. E si, non se ne può più fa sempre la stessa uscita tutte le volte, qualunque posto si vada.
Per la miseria, non dico fare uscite del cazzo tipo l'ottimismo è il sale della vita ma almeno provare a stare zitti.

Quello che segue è il solito battibecco e seguente serie di insulti. Ve li evito, voglio darvi l'idea di esser una persona per bene.

Iniziamo sul facile-facile con un 4c di quelli a lame e lamone che per non riuscire a trovare una presona ogni 50 cm bisogna farlo apposta.
La roccia è molto simile a quella delle terrazze o delle paretine di marmo, però, come dicevo, molto più 'nuova'.

Maurizio riesce e scende soddisfatto...

Passiamo a problemi differenti e rinuncia ad arrampicare per farmi da assicuratore.
I tiri di grado superiore sono certamente i più riusciti della falesia con movimenti eleganti e per nulla scontati. La chiodatura alle volte è posizionata in modo poco strategico, ma va bene così.

Alla fine è il freddo a bussare alle porte della nostra isola felice e ce ne andiamo rapidi.

E' sempre bello far due tiri sul calcare, mi fa ritornare alle origini, ai primi incontri con le pareti di casa che allora mi apparivano così alte, così aggettanti, così insormontabili.

E che oggi mi appaiono così materne, come se ogni salita fosse accompagnata da quella roccia, dai suoi appigli generosi, dal suo modo di essere fredda ma viva, pulsante e persino, se me lo perdonate, umana...

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