



Domenica ad arrampicare nella Valleè con Maurizio.
Niente sana competizione, solo un posto facile per fargli fare due passi in verticale.
Dove andiamo, dove non andiamo la scelta cade sulla palestra di roccia di Pontey, vicino a Pont.
Si tratta di una ventina di monotiri su muri a buchi con difficoltà dal 4a al 6a+. La chiodatura è allegra, bastano cinque rinvii per poter completare ogni via.
Maurizio oggi, per la prima volta in vita, tenterà di arrivare fino in catena - e non è detto che ci riesca!-
L'avvicinamento è brevissimo, solo due minuti in discesa - cosa si può volere di meglio?-.
La parete è molto bella a vedersi con i ricorrenti muri a buchi in stile 'topo pazzo' alla vicina Gruviera.
Le difficoltà sono tutto meno che proibitive anche per un fifone come Maurizio.
Inziamo con un 4+ di muro a lame - di cui, per abitudine, controllo la solidità- la sosta, ahimè, è un pò troppo dietro alla sommità della via gia soffro per lo sfregamento della mia adorata corda.
L'audace non dice nulla e sale, come sempre.
Maurizio parte convinto, si blocca a metà, comincia a tirare i rinvii a tre quarti e dopo una tragica mezz'ora è in catena.
Seguono altre vie più o meno di quel grado su cui Maurizio dà il meglio - o il peggio(?)- di sè.
A fine giornata, stremato mi implora di finirla lì. Rido e gli faccio notare che è stato lui a chiedermi di portarlo ad arrampicare.
-ah, gia - dice con aria meditabonda.
Fregato, non può nemmeno dire che è colpa mia che l'ho strapazzato!
Rimettiamo via tutto l'armamentario e saliamo il ripido sentierino di avvicinamento.
Poi, all'improvviso, sento rumore strano, come di una pietra che scivola verso il basso. Mi giro e chi vedo?
Maurizio, colto di sorpresa, che rotola giù dalla riva come un piciu.
Non posso far altro che ridere e così fa l'audace.
Dopo essermi accertato che non si è fatto niente rido ancora più di gusto.
Papa was a rolling stone...
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