




La meteo promette bene e sul futur non v'è certezze quindi o si va adesso, appena dopo aver ingerito qualcosa o si sta a casa.
La scelta è ovvia. Si parte alla volta di Chianocco per toglierci questo ultimo sfizio, questa ferrata ancora manca alla nostra lista pur essendo poco lontana.
Dettagli:
- 300 m. di cavo, 15 m. di dislivello.
- D, 1 A/R
- Orrido di Chianocco
In breve parcheggiamo nel centro dell'abitato di Chianocco e siamo carichi come due che devono andare sul K2. Ma non è esattamente così, tra noi, così affiatati della montagna, ci si incista a vicenda e si vorrebbe far sempre più anche se i nostri corpi mortali - purtroppo- hanno dei limiti ben precisi.
Partiamo ed in dieci minuti di sentiero nella boscaglia, dove ti aspetti debba sbucare un serial Killer da un momento all'altro, arriviamo alla partenza della ferrata.
Si parte in traverso e mi rammarico non poco di questa ferratura ora così alta che mi costringe a fare i primi metri con le ginocchia in bocca. Poi le cose migliorano e posso alzarmi per bene non prima però di dar una bella craniata a quel calcare giallognolo.
Segue un breve muretto in verticale che porta all'esposto ponte tibetano.
Divertentissimo!!!
Ma non è ancora finita perché c'è prima un muro con un divertente passaggio strapiombante ben ferrato. Seguono diversi traversi alcuni dei quali ascendenti e non troppo ferrati.
In breve siamo fuori come due fulmini di guerra. Un bel sentiero ci riporta alla macchina.
Comincia a tirare un bel venticello.
Concludo.
Bella ferrata, breve ma intensa da non sottovalutare per due fattori:
1) ferratura minima laddove si traversa
2) impegno fisico nel tratto di muro strapiombante
Si potrebbe aggiungere che è sempre esposta ma poi pare che faccia il menagramo.
Stupida cosa il fermarsi,
il conoscersi un fine
il restare sotto la ruggine opachi;
nè splendere più nell'attrito.
Come se il vivere sia quest'alito!
Vita su vita poco sarebbe, ed a me d'una ora,
un attimo resta...
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