

Ci svegliamo presto il giorno dopo.
Troppo presto, ad esser sinceri. Fuori è ancora buio e di portar l'orologio non ne ho mai avuto l'abitudine.
Così scendiamo a far colazione sperando che non sia così presto da non esserci ancora una colazione.
Fatto sta che sono stato troppo pessimista. Sono "già" le sette e la colazione ci aspetta nella hall secondaria dell'albergo.
C'è di tutto, molto più di quanto mi aspettassi. Pane, formaggio, yogurt greco, miele greco, frutta ecc...
Mangiamo di gusto ancora provati dall'avvicinamento e dall'arrampicata sotto il sole del giorno prima. Però pare non mi sia scottato, così oggi guidato dal mio ottuso senso del pericolo tenterò nuovamente l'impresa di riportare ustioni di secondo grado.
Dopo la colazione decidiamo di puntare per il settore 'Arhi' uno dei più belli nonché uno dei primi ad esser stato attrezzato.
Per lo spostamento noleggiamo un motorino al 'climber nest' luogo di culto dei climber dell'isola per l'affitto di trabiccoli su due ruote.
Segue una trattativa spietata dove spunto ben quattro euro in meno al giorno. Dopo poco quando capisco che i freni del trabiccoli non esistono capisco dove potevo mettermi i miei quattro euro.
Non ultimo in ordine di importanza ci vengono assegnati due caschi stile crucchi della grande guerra.
Ora mi sento davvero appagato ed ancora più cretino del solito.
Così partiamo alla volta di Arhi.
Da Masouri raggiungiamo il paesino di Arginonta e da lì e breve raggiungere lungo la strada il pilone bianco con le indicazioni per il settore 'Arhi'.
Parcheggio il trabiccolo e guardo verso l'alto - tutti i settori sono in alto- sconvolto dalla bellezza e dalla particolarità del settore.
Una grande caverna non troppo profonda è al centro di quel regno di calcare chiuso ai lati da placche di calcare color grigio sempre più scuro mano a mano che si procede all'esterno.
Naturalmente la grotta è color giallastro e come tutti quella tonalità può solo significare 'bad news'.
L'avvicinamento è breve. Solo una decina scarsa di minuti.
Poi cominciamo ad arrampicare.
L'audace è più in forma del solito e si porta a casa i suoi super gradi, io accampando scuse di ogni genere e sorta mi mantengo in quel range che caratterizza l'arrampicatore mediamente dotato.
Fatto sta che la roccia è davvero fantastica.
Placche, muri, strapiombi, strapiombi a canne...
La roccia, poi, è ruvida come carta vetro. Il grip è ottimo ed i passi in aderenza vengono naturali e rapidamente impostati.
Verso le dieci, però, il sole raggiunge la falesia e siamo costretti così come tutti i presenti a ritirare mestamente gia rimuginando quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.
Rimuginando dell'appiglio sfuggente che avremmo potuto cogliere...
Verso le dieci, però, il sole raggiunge la falesia e siamo costretti così come tutti i presenti a ritirare mestamente gia rimuginando quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.
Rimuginando dell'appiglio sfuggente che avremmo potuto cogliere...
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