La bella stagione ha inizio, cari lettori.
Sole e roccia ci attendono alle porte delle nostre case o dietro le anguste saracinseche del luogo di lavoro.
Per fortuna che c'è ancora gente come noi, la cosiddetta popolazione passiva; insomma dei socialmente inutili. Noi, si che ce la spassiamo...
Così volendo inaugurare l'inizio della stagione pensiamo alla sbarua.
Dunque, cosa si potrebbe fare che non ci stanchi ma diverta a sufficienza?!
La Cinquetti è l'unica risposta plausibile che con i suoi tranquilli - ma mai banali- 200 metri promette di divertirci ancora una volta.
Così la strada per il Talucco è breve ed arriviamo all'affollato - ma oggi erano tutti in mutua?!- parcheggio della borgata Dairin.
In effetti di gente se ne vede parecchia ma magistralmente ognuno è occupato su di una via differente: chi sul Rivero, chi sul Cinquetti, chi ancora sul Pacciani.
Tanto, si sa, di roccia alla Sbarua se ne trova sempre.
Così si parte alla volta della cinquetti e di quel suo magnifico gneiss granitoide che in aderenza è una goduria unica.
Le lunghezze seguono divertenti ed il panorama, col cielo completamente sgombro dalle nubi ed una bel sole pieno all'orizzonte, non finisce mai di stupire.
Poi succede che arriviamo in cima e come due bambini siamo talmente felici ed ingordi di quella felicità che vorremmo ricominciare tutto daccapo. E ci è mancato ben poco che non lo facessimo...
Segue la discesa a piedi, scomoda, anzi forse anche pericolosa a causa di una recente frana che ne ha sconvolto la fisionomia del sentiero. Ma che ce ne può fregare?!
Niente è l'unica risposta in questo giorno solare in cui
OGNI COSA E' ILLUMINATA.
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