Questo è un paese per piciu!






















Domenica mattina, silenzio in casa, anzi peggio, mancanza di sonorità.
Poi Maurizio si srotola dal letto viene in cucina e spiattella: 'oggi andiamo in un posto facile?!'
La domanda non è una novità, anzi. Si potrebbe tranquillamente dire che è stat reiterata per l'ennesima volta.
' ah, si? - chiedo- e dove vorresti andare?!"
Nessuna risposta, non udibile perlomeno.
Così lo incalzo.
' andiamo a far boulder ai ciciu?!'
Mi stupisce.
Poi capisco l'inghippo. L'unico motivo al mondo per cui Maurizio pratica il sassismo è che non bisogna salire in alto e che appena gli altri si girano può truffare molto meglio che in falesia.
Comunque sia non rispondo, quindi acconsento.
Così, una volta prese le dovute info su internet si parte alla volta del parco naturale dei ciuciu del Villar.
Arriviamo, considerando che guida Maurizio, in un periodo intermedio tra l'eterno ed il lungo; ma comunque la destinazione appare ai nostri occhi - il che è gia una bella fortuna-.
Il parco è fantastico, ben tenuto, con i ciciu in evidenza ed un guardia parco molto attento.
Infatti appena vede che ci dirigiamo verso i ciciu prende a seguirci stile 'ultimo dei mohicani' silenzioso e mortale.
Infatti ci giunge alle spalle inaspettato.
' guarda ca 's rampia nen sui ciciu' ci dice, facendoci sobbalzare.
Si, si lo sappiamo, siamo pronti nel rispondere.
In effetti lo sapevamo, ma abbiamo inciuccato completamente il sentiero di avvicinamento.
Così è lo stesso Texas Walker Ranger a scortarci - penso volesse anche ammanettarci...- fino ai primi massi per il sassismo.
Così una volta allontanato il ranger possiamo aprire le danze.
Il masso più grosso si chiama Maiassa è davvero grosso. Stupendo ed impressionante percorso da linee per quasi tutti i livelli.
Di massi ad ogni modo ne è pieno, un vero sterminio su roccia sempre bella.
Uno gneiss molto rugoso ma per certi versi doloroso particolar modo nel settore 'graticola'...
Poi si va, alla fine, nel semplice settore delle '100 lire' dove c'è di che sbizzarirsi con un tremendo 7a di placca ma anche svagarsi con semplici IV d'aderenza.
Infatti mentre l'audace ed il sottoscritto si alternano sul 7a - senza peraltro riuscir a combinar qualcosa...- Maurizio 'prova' - e con 'prova' penso di ben descrivere il suo livello...- i IV.
Poi ad un certo punto.
-Muoio, muoio- sentiamo gridare.
La voce sembra proprio quella di Maurizio.
Così mollo la placca tremenda e giro l'angolo.
- muoio, muoio- incalza.
E' Maurizio, s'intende, a metà della placchetta.
- cosa diavolo ti prende?- chiedo imbufalito.
- muoio, muoio- risponde.
- ma stai zitto, che chiaman la protezione animali- gli grido anche io.
Immaginatevi il baccano. Roba da chiodi.
- si ma io muoio-
- sinceramente non capisco come tu possa morire, cribbio-
- cado sulla placca e mi graticolo- mi dice mentre prende a tremargli prima una gamba poi l'altra.
- ecchecavolo vuol dire 'mi graticolo'?-continuo- se non smetti ti graticolo io-
Non sembra convincersi.
E' sulla placca, le gambe piegate e tremolanti le mani artigliate ad una presa. E sta morendo, a dir suo.
- Lasciati andare-
- no, no, voglio la corda-
- ma vaff... e dove diavolo la prendo la corda. Sarai a mezzo metro da terra-
Così, il tutto mentre l'audace osserva ed innoridisce, ho l'illuminazione.
Salgo da dietro lego due miei calzerotti - peraltro puzzolenti- e glieli passo dalla cima.
Spero non ci veda nessuno perchè sembriamo due piciu, anzi due ciciu.
Comunque sia Maurizio arriva in alto, segue una serie di improperi di varia natura e genere e la cosa finisce - almeno avrebbe dovuto- lì.

Nessun commento:

Posta un commento