Basta falesia!
Non ne posso davvero più!
Anzi peggio, ne sono quasi allergico!
Infatti da quando Toby è entrato in squadra non si fanno più vie di più tiri perchè senza di noi...non sta!
Lo giuro, morde chiunque quando non ci siamo o io o l'audace.
Così non è che possa andar su per i bricchi con Maurizio che mi chiede se lì è mai morto nessuno!
Basta, dico e ne sono convinto.
Andiamo a scalare la parete del compol, sono solo 4 tiri ma di soddisfazione!
Maurizio si offre (viene obbligato a guardare Toby) alla base della parete.
Sembra infatti che Toby lo tolleri seppur per brevi lassi di tempo.
La via pare poi dover raffigurare l'oblio a cui aneliamo. Si chiama ''eclissi'', nome che in questo caso calza a pennello. La nostra eclissi, la nostra pausa un poco più verticale e lunga rispetto ai soliti monitiri max 35 mt.
La via parte alla base del paretone del compol alto. La roccia si presenta come un calcare scuro, compatto e verticale. Infatti la partenza del primo tiro (6b) mette subito a prova la tenuta delle dita. Ma buone reglette permettono di superare anche i tratti apparentemente più lisci.
Non mancano comunque le piccole difficoltà dovuto alla mancanza d'abitudine all'uso delle mezze corde. Infatti l'audace fatica a darmi corda ed io fatico a fidarmi della sua assicurazione col secchiello.
Ma tutto è bene quel che finisce bene o meglio che finisce in sosta.
Discretamente comoda, devo ammetterlo.
Il primo tiro è l'unico un poco lungo, sui 30 mt, così che la sosta sia abbastanza esposta ed alta da poter godere di un bel panorama sulla vallata.
L'audace mi raggiunge e si parte per il secondo tiro (6a+).
Il passo chiave è subito in partenza dove ci si deve un poco allungare per poter trovare una presa che permette di superare un tettuccio. Ma niente problemi, stateni certi!
Intanto la chiodatura diviene un po' meno da falesia ed un poco più da montagna pur essendo sempre a solidissimo e relativamente recenti spit.
La seconda sosta, un poco sulla destra rispetto al tracciato della via, è decisamente comoda così che recupero l'audace solo dopo aver tirato le zampe fuori dalle scarpette (puzza puzza che puzza!).
Il terzo tiro è su difficoltà basse e rilassanti (5a) ma piacevole anche se la roccia in alcuni punti richiede un poco di attenzione.
Ma quel che preoccupa è sopratutto la terza lunghezza (IV) su cui la roccia è decisamente marcia e che pertanto non aggiunge nulla di nuovo alla via e non merita d'esser percorsa.
Insomma, godetevi i primi tiri ma l'ultimo lasciatelo alle teste dure.
Che bello eclissarsi, almeno per un giorno.
P.S: peccato solo che la via sia troppo breve quindi prendetela in considerazione per un pomeriggio incerto, non per una giornata, s'intende!
P.S: grazie Mau per le foto anche se devo dire che anche da sotto porti molta ma molta sfiga!
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