Testa di climber

Noi arrampicatori, da sempre, ci distinguiamo per tre caratteristiche:

1) le dita deformate: chiunque, purché dotato di un'po' di sale in zucca, si premurerebbe di tenere bene le proprie dita.
Chiunque ma non un climber.
Infatti in questo nostro mondo distorto piu' sale il livello delle vie provate piu' le dita si fanno rigonfie, mutilate e, per farla breve, orride alla vista.
Tuttavia questa deformita' e' un segno distintivo venerabile per gli arrampicatori ( forse perche', diciamocelo, nessuno hai mai sentito parlare di degenerazioni osteoarticolari e dei tessuti connettivi).
Ma noi arrampicatori siamo una razza bastarda e mostriamo queste nostre dita nodose con l'attegiamento glorioso di un cane con l'osso in bocca.

2) lo spregio della meteo: non sei un arrampicatore se non hai mai preso la pioggia mentre arrampicavi. Infatti non hai preso la pioggia perche' sei sfigato ma perche' con dolo e premeditazione sei andato a scalare anche se le meteo dava pioggia.
Ad ogni buon conto dopo le prime lavate questa tendenza masochistica alla negazione delle previsioni meteo tende a ridimensionarsi.
Se non dovesse essere cosi' non c'e' da preoccuparsi: non si e' climber piu' appassionati ma solo imbecilli.

3) il torpiloquio: non sei un arrampicatore completo se non ti avvali, almeno una volta a seduta del torpiloquio.
Ovvero la capacita' inconscia di non colpevolizzare se stessi della mancata prestazione ma: la roccia, l'assicuratore, i materiali, le condizioni atmosferiche etc...
Cosi' con quel nostro porcoqua' e porcola' ci liberiamo di una tensione pressante.





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