L'idea che, secondo me, sta alla base dell'arrampicata in falesia è quella di confrontarsi sempre con situazioni diverse. Per questo è molto bello girare e scalare in falesia nuove.
Perlomeno a noi piace così.
Sabato il tempo è inclemente o meglio lo è stato venerdì tanto che le piogge si sono protratte fino a notte tarda. Lasciamo a casa ogni velleità e passo la giornata giocando a 'bioshock'- che bel videogioco per di più con una trama da film!- sulla ps3.
Toby è abbastanza mansueto nel senso che mi costringe a scendere a farlo giocare con la bocia solo tre volte – ed altrettante volte, come al solito, lo porto a fare i suoi 2 km-.
Intanto sfoglio la nuova e completa guida del cuneese alla ricerca di qualche posto sfizioso per la domenica.
L'attenzione è catturata dalla falesia del Canyon di Ormea.
Una palestra di roccia di medie dimensioni con una trentina di tiri dal 5 al 7c insomma una gamma di difficoltà molto varia. La roccia pare essere quarzite compatta che a me, se devo esser sincero, piace molto.
Domenica mattina sono le 10 e siamo a Ceva: di qui per Ormea è questione di pochi chilometri. Passiamo davanti alla più volte visitata falesia di Bagnasco una delle poche falesia italiane di conglomerato – una roccia, devo dirlo, che o la ami o la odi...-. Se capitate in zona, ad ogni modo, due tiri a Bagnasco sono d'obbligo.
Purtroppo notiamo fin da subito che la temperatura è poco clemente: 12 gradi al sole!
Parcheggiamo poco oltre Ormea dopo un ponte con direzione Bossieta, Campocomune e Bossi.
Di qui sale nel bosco un bel sentiero con tanto di palina 'climbing site'. In dieci minuti siamo alla base della falesia – è stata chiodata anche una paretina dinnanzi alla falesia ma appare poco invitante per la qualità dubbia della roccia!-. La palestra è composta da due roccioni affiancati alti al più venti metri. La roccia è compatta e la chiodatura recente a spit e qualche piastrina artigianale.
L'arrampicata si svolge su placche per le vie più semplici e su strapiombi più o meno accentuati sulle vie medie e difficili.
Ahimè l'esposizione a Ovest ed il fatto che sia locata in un bosco rendono il posto consigliabile nei periodi più caldi. Infatti siamo quasi congelati. Toby sembra un lord perché sta tutto impettito con il suo cappottino imbottito.
Faccio due tiri nel vero senso della parola. Troppo freddo.
Prima di fuggire da questa cella frigorifera naturale faccio due tiri di riscaldamento (mai vocabolo fu più azzardato): Tigri ed Eufrate entrambi di 6b strapiombanti a grosse prese dove per l'insensibilità digitale non sento neanche quando acchiappo le zanche. Pazienza, monto e smonto i due tiri ed andiamo a prendere un poco di sole da qualche altra parte.
La falesia, in conclusione, mi è sembrata molto bella e pittoresca ma ve la sconsiglio in questo periodo; tenetevela per una bella e calda giornata estiva!
Tra l'altro visto che si avvicina il freddo ed il maltempo vi consiglio una visita alla palestra d'arrampicata indoor SASP – a Torino naturalmente (per info www.arrampicata.com) -ora ristrutturata ed ampliata. Io sono di parte perché ci abito vicino ma è diventato davvero un bel posto!
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