Benvenuti al Polo.
E' quello che dovrebbero scrivere certi giorni alla fine delle gallerie del Vajont.
Si proprio lì così lo leggi prima di addentrarti in quello che, in giorni come questo, sembra essere il Polo Nord.
Erto, la falesia ma non solo, è una distesa ghiacciata di nebbia tanto che scendendo verso le rocce ti chiedi da solo se lo fai perchè sei nichilista o anche solo scemo dalla nascita.
Primo tiro, scarpette dure come ferri da stiro, le mani questi aggeggi insensibili probabilmente oramai da amputare causa freddo come accade a quelli che fanno gli 8000.
Scendo dal tiro di ''riscaldamento'' (si fa per dire)'' mia mamma mi sta guardando. Ha messo su lo sguardo misto tra passione di Cristo e ''sei un cretino che mi porti ad arrampicare con 'sto freddo''.
- dai che adesso scalda- le dico poco convinto. Così poco convinto che mi guardo in giro per vedere se c'è qualcosa a cui dar fuoco per riscaldarsi.
Sono un novello Prometeo voglio donare a noi stessi il fuoco o sono anche solo un piromane non si sa mai invecchiando quali strane devianze possano venir fuori.
Tobia non c'è è andato a valle con Stankomort.
Me li immagino gia belli infiocchettati che sorseggiano un caffè d'orzo in tazza grande mentre noi siamo qua che crepiamo.
Dimenticavo, però, che qua a crepar di freddo ci son venuto di mia spontanea volontà.
Son proprio un picio, come si dice da noi in Piemonte.
Monto il mio solito tiro/progetto che magari chiuderò tra due o tre reincarnazioni.
Comincia a piovere intensamente.
Erto strapiomba in modo incessantemente ostile così almeno dalla pioggia siamo al sicuro.
Dopo due o tre giri smonto tutto, recupero la mia Findus mamma e ce ne torniamo a casa dove ci aspettano un offesissimo Toby (voleva venire a prendere freddo?...mah?) e un pimpante Stankomort.
Il pranzo da due settimane è contraddistinto dall'insalata greca. Un piatto freddo consigliato nei periodi di gelo come questo tantoché dopo aver mangiato hai come la sensazione d'aver un cubo di ghiaccio nello stomaco.
Ma domani fa bello neè!
E allora chiudo con una frase ovviamente dedicata alla mia mamma che mi ha fatto sicura in una giornata come questa:
Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti.
O. Wilde
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