Mission Gorbeillon!!!











Nuovo mese, nuova ferrata.
O meglio abbiamo voglia di far almeno una ferrata considerendo che l'irrequieta meteo ha stoppato la nostra attività.

E' come tagliare le gambe ad un podista. No, dico davvero, non immaginate che rabbia far sempre e solo falesia per approfittare di quei pochi sprazzi di sereno ( e di caldo...). Si, perchè prima che qualche amico mi zittisca lo dico:- noi non siamo alpinisti, siamo climber d'ultima generazione, abituati ad ogni genere di comodità ed amenità e non sopportiamo il freddo e non sopportiamo le vie a chiodi e se avessimo un robottino che ci prende quando cadiamo probabilmente ne abuseremmo.-

Quindi, compreso che più che dei 'duri e puri' siamo dei 'muli e duri '- questo si ma di comprendonio...- possiamo anche soprassedere all'argomento 'alpinista cazzuto non soffre il freddo fottuto'.
Ritorno all'inzio prima di perdermi. Ah si, siamo alla ricerca di una ferrata, calda, duretta ma divertente possibilmente con bel panorama.
Eh, ma allora siamo dei rompiballe!

La telefonata di Dario è come un messo divino.
Venite a far una ferrata in Val D'Aosta?
Sicuro.
Si combina ect,ect...

Martedì mattina, ci alziamo molto presto io e l'audace abbiamo più o meno le occhiaie ai piedi. Siamo entrambi emotivi e la prossima ferrata - ormai molto vicina- ci rende due pile.
Andiamo sotto casa di Dario.

Saluti vari, conoscenze varie, quattro parole e si parte.
In macchina Dario parla e molto più o meno di tutte le ferrate del globo. E' come aprire un enciclopedia delle vie ferrate solo che nessuno sa come richiuderla.
Comunque sia l'argomento è piacevole ed interessante. Dopo la prima ora sbavo all'idea di quanto ferrata ci sono in giro e di quante poche ne ho percorse e di quante potrei farne e di qui, e di lì e di là....mi sa che non si dorme neanche stanotte.
E' strano, dicono che l'attività fisica - specialmente quella in montagna- curi l'insonnia: a noi la fa venire.
Alla sera siamo davanti al divano io e l'audace come due isotopi radioattivi, lo schermo su 'national geographic channel' che parliamo sulle vie da fare, su i tiri da liberare, sulle ferrate...
Ma lasciamo perdere che se no ci internano.
All'attacco della ferrata ci attende il grande Enea - il quale devo darne atto mostra una vaga somiglianza con il personaggi di Virgilio...-che ha gia sguinzagliato i suoi kit da ferrata.
Gli altri nostri due compagni oltre Dario, Silvia e Tino sono anche loro pronti e caldi.
Quindi si parte!
Un primo traverso ascendente a sinistra porta al centro di una bella parete e dopo poco il panorama diventa mozzafiato.
Si continua a salire con passaggi poco impegantivi ma divertenti fino al primo vero strapiombo, breve ma intenso. Enea conduce, Dario chiude; così non possiamo che passar rapidamente, come se niente fosse, tutti quanti.
Si continua con divertente arrampicata fino al ponte tibetano, esposto, aereo, stupendo.
Non prima di un bel passo in strapiombo anche questo molto emozionante.
La ferrata, aihmè, finisce ben troppo presto; così si torna alla macchina, belli appagati.


Una giornata che sicuramente ricorderemo nelle notti insonni!!!

Alla prossima, ragazzi!

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