strDomenica mattina ci si sveglia con la voglia di rosicchiare quel che delle dita è rimasto dopo le peripezie del sabato. Con la corda, però, non abbiam proprio nessuna voglia. Meglio un'attività più liberatoria e con meno manovre come il boulder.
Così si parte alla volta del sito di Balme in Val di Lanzo.
Inutile dire che Maurizio con la sua voce petulante ha reiterato il solito tormentone.
'MA E' FACILE?'
Ci sarà sa preoccuparsi il giorno che non lo chiederà più. Mah...
Comunque sia arriviamo spediti ed il posto si prospetta magnifico. Un prato verde alla base con quattro massi due dei quali attrezzati a resinati perchè moooolto alti. Tanto dietro abbiam anche la corda, ah, ah, ah...
Così si inizia su di una prua, molto estetica, di quella serpentino alla lunga doloroso. D'altronde si voleva pur finir la pelle delle dita, no?
Mentre io e l'audace ci indaffariamo per risolvere un boulder sit su preoccupanti - e sfuggenti- svasi Maurizio sale quello che probabilmente è un boulder mai ripetuto.
Ma non per la difficoltà.
Si tratta infatti di una placchetta inclinata a 45° alta si e no tre metri, forse meno - vedi foto- che probabilmente Maurizio vede come un traguardo nella sua carriera di climber ma che chiunque altro ignorerebbe.
E ci tocca anche sentir i suoi versi per gli sforzi (?) nel salir quel blocco.
- Sono in cima- ci grida, naturalmente pretendendo una vergognosa foto.
- Stai un pò lì così ti acclimati- lo sbeffeggio.
Poi finalmente scende.
E segue una scena comica, ma proprio comica. Addio all'amor proprio del povero Maurizio, il nostro sventurato capro espiatorio.
Arriva una coppia di merenderos con tanto gli bambinetto piccolo piccolo.
Il quale tira dritto verso il fantomatico blocco di Maurizio, lo sale, scende dall'altro lato e come se niente fosse torna dai genitori.
Ora immaginatevi due persone - me e l'audace che scoppiano a ridere-un'altra persona che per poco non scoppia a piangere - Maurizio- e aggiungete la seguente e duratura presa per il culo.
Ecco, siete lontanamente vicini - ossimoro bello e buono- alla giornata.
Così si parte alla volta del sito di Balme in Val di Lanzo.
Inutile dire che Maurizio con la sua voce petulante ha reiterato il solito tormentone.
'MA E' FACILE?'
Ci sarà sa preoccuparsi il giorno che non lo chiederà più. Mah...
Comunque sia arriviamo spediti ed il posto si prospetta magnifico. Un prato verde alla base con quattro massi due dei quali attrezzati a resinati perchè moooolto alti. Tanto dietro abbiam anche la corda, ah, ah, ah...
Così si inizia su di una prua, molto estetica, di quella serpentino alla lunga doloroso. D'altronde si voleva pur finir la pelle delle dita, no?
Mentre io e l'audace ci indaffariamo per risolvere un boulder sit su preoccupanti - e sfuggenti- svasi Maurizio sale quello che probabilmente è un boulder mai ripetuto.
Ma non per la difficoltà.
Si tratta infatti di una placchetta inclinata a 45° alta si e no tre metri, forse meno - vedi foto- che probabilmente Maurizio vede come un traguardo nella sua carriera di climber ma che chiunque altro ignorerebbe.
E ci tocca anche sentir i suoi versi per gli sforzi (?) nel salir quel blocco.
- Sono in cima- ci grida, naturalmente pretendendo una vergognosa foto.
- Stai un pò lì così ti acclimati- lo sbeffeggio.
Poi finalmente scende.
E segue una scena comica, ma proprio comica. Addio all'amor proprio del povero Maurizio, il nostro sventurato capro espiatorio.
Arriva una coppia di merenderos con tanto gli bambinetto piccolo piccolo.
Il quale tira dritto verso il fantomatico blocco di Maurizio, lo sale, scende dall'altro lato e come se niente fosse torna dai genitori.
Ora immaginatevi due persone - me e l'audace che scoppiano a ridere-un'altra persona che per poco non scoppia a piangere - Maurizio- e aggiungete la seguente e duratura presa per il culo.
Ecco, siete lontanamente vicini - ossimoro bello e buono- alla giornata.
fantastico! un giorno potrei venire con voi a fare un giro! ciao!
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaGrazie per il commento!
2100 visitatori e sei il terzo che commenta, pensavo fuggissero tutti!
Ciao
Federico