Ecco, per farla breve, la nostra Ibiza.
Ma che movida e movida…qui ci si diverte davvero.
Parlo d’Aleifroide, s’intende.
Perché in questi 3 giorni siamo stati così vicini a succhiar il midollo della vita che non in tutto il resto della vita.
Il massiccio degli Ecrins, nel quale si trova Aleifroide, sa regalare emozioni primordiali ma vere, pulsanti come la voglia di scalare che pervade noi arrampicatori (soprattutto quando fa brutto!; leggi implicito riferimento agli ultimi tempi…).
Essere lì è essere così lontani dalla nostra civiltà - direi quasi ‘’la vostra’’- tanto da pensare che essa abbia cessato d’esistere e che esista solo più la natura coi suoi ritmi lenti.
La roccia contorna il paese a 360° tanto da rimaner sbaccaliti nel primo approccio.
Poche case, un grande campeggio ed una tenue striscia d’asfalto ad insinuarsi sino quasi ai piedi dei ghiacciai eterni.
Le gente passeggia con le corde in spalla ed il tintinnio della rumenta da arrampicatore diventa il ‘’sound’’ tipico del luogo.
Così il primo giorno presi da fervore alpinistico partiamo per la vicina ferrata di Les Vigneaux. Quest’ultima risulta una della più percorse di Francia in quanto con audace percorso si insinua nel cuore di un paretone dolomitico.
La via attacca nel punto più basso del paretone partendo con una bella ed esposta traversata sempre poco ferrata ( una vera goduria per noi climber!).
Seguono una serie di placca più o meno verticali sempre col minimo del ferro.
Poco oltre la ferrata si dipana in due tronconi: uno facile ma esposti, l’altro atletico.
Naturalmente…vai con l’atletico.
Attacchiamo un muro poco ferrata, poi si traversa sino alla base di un grottino che si risale con bella e fisica arrampicata.
Continua ancora con un diedro e dopo una breve traversata un muro.
Si giunge alla fine di questa bella ed emozionante ferrata.
Peccata, vien da pensare, sia gia finita.
Una bella pista forestale riporta alla macchina.
Il primo giorno è belle che finito.
Ma non demordiamo.
Il secondo giorno, infatti, si parte presto alla volta della parete ‘’le poire’’ di Aleifroide dove ci attende la via ‘’ecrins total’’.
Le 8 lunghezze della via si insinuano nel mezzo di un paretone nerastro contornato da strapiombi andando con intelligente percorso a condurre alla cima.
Una via senz’altro esposta, ma mai troppo difficile fermandosi le difficoltà al 5+ ( comunque continua sul grado).
La discesa avviene in doppia nel canale sinistro della parete.
La via ci ha senz’altro appassionato per la qualità della roccia e del percorso ( le foto sapranno spiegarsi certo meglio).
Così anche il secondo giorno ha il proprio epilogo.
Il terzo, per nulla stanchi, decidiamo di puntare al rinomato Rocher Baron falesia vicina a Brianç on che non abbiam visitato.
La palestra è in una valletta vicina alla città eppure isolata.
Niente avvicinamento e bellissime linee di quarzite, sicuramente un posto da mettere in agenda.
Ed ora sono qui, che scrivo circondato nuovamente dalla ‘’civiltà’’…
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