Non è mai il peggio finchè puoi dire questo è il peggio!











Non è mai il peggio finchè puoi dire questo è il peggio!
E' questo che dicono.
Ma forse non sono mai stati a Gavi a giugno.
Ho percepito un caldo che voi umani direbbe Tobia e non mi sento di smentirlo.
Il torinese è bersagliato da temporali e cupe nubi sui rilievi di cuneese e pinerolese. Qua non si scala pensiamo in coro - come si può pensare in coro?!-.
Così forse perchè folle propongo d'andare alla scogliera di Gavi; l'alessandrino pare esser l'unica zona risparmiata dal maltempo e poi è un anno che non scaliamo in questa parete del più ampio comprensorio di Gavi.
Arriviamo a Gavi e nella piazza del paese la sosta è obbligata alla caffetteria/focacceria solita dove segue un'abboffata di facaccia ligure.
Ricaricati al massimo partiamo alla volta della falesia dove ci attende la solita -a me piace- arenaria di Gavi. La roccia è stata spesso scavata per permettere la progressione laddove la compattezza della roccia non lo permetterebbe.
Si parte sulle prime vie tra cui merita e la consiglia la divertente 'piranha fritti' un 6a+ con una partenza a verticali delicata e piacevole da scalare.
Intanto notiamo con un certo timore - più che altro siamo terrorizzati- che fa sempre più caldo e ciliegina sulla torta: è umido, molto umido.
Ancora un 6b 'tiranno Sauro' che salgo a vista - tutto merito del terzo occhio, no?-.
Tobia viene presto piazzato nell'unico metro quadrato della falesia che sia all'ombra ma nonostante questo ci guarda con una faccia che è un misto tra ''ma perchè siamo venuti qui?!'' e "dopo me la paghi!".
Maurizio ovvero stancomort scende dalle vie col suo casco che cola sudore - si lo so è un particolare che potevo censurare...- e l'audace lamente la pressione minima sotto i 50.
Intanto continuo la mia personale lotta - ma non dovrebbe esser un divertimento?- contro i 7a - anelo a chiudere il 6° tiro di questo grado al più presto :)- ed ho sempre la fortuna di scontrarmi con belle vie.
Questa volta provo ''edera fantasma'' un impegnativo 7a con un lancio a metà molto simile a quelli che si vedono nel boulder - o Afrikanner stile per chi conosce l'Anticaprie-. Il finale comunque non demorde, cari lettori, così spendo dieci anni della mia vita solo nel primo tentativo.
Al secondo giro probabilmente afflito da senilità precoce imposto il passo chiave nel modo sbagliato e...niente da fare!
Nel frattempo i due companieros lamentano il caldo eccessivo e Tobia spende il suo tempo a cosumare le riserve d'acqua della comitiva. Grazie Tobia è stato bello non aver niente da bere!
I due genitors gettano ben presto la spugna non senza che l'audace riesca in un 6a a vista - tra l'altro una bella via-, brava!
Ultimo giro sul 7a per vedere che riesco ancora a sbagliare quel maledetto lancio e salgo borbottando alla sosta.
Corriamo al solito supermarket dove l'audace si illumina d'immenso dinnanzi al frigobar della coca-cola. Così sbevazziamo come pazzi - anche Tobia continua a bere, come farà a bere così tanto sarà imparentato con una cribbio di cammello?!- e ci saziamo con la fugasa alla cipolla!
Adesso vi saluto, cari lettori, perchè svengo per la disidratazione e penso proprio che per un pò andrò solo più in falesia polari o meglio ancora me ne starò a casa a giocare un pò al trave ed un pò a final fantasy xiii.

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