Lungo la Val Pellice










Siamo rientrati a Torino perché volenti o nolenti le vacanze estive sono finite – in realtà noi siamo sempre in vacanza!-.
Toby, però, sembra tornare volentieri alla città perché sa gia che sentirà la metà dei tuoni cui la montagna ci ha abituato.
Tuttavia si apre dinnanzi a noi il periodo più bello per la scalata: temperature più umane e meno umidità da ora in poi la faranno da padroni.
Per sabato si dibatte su dove andare a scalare anche se ho gia idea che sarebbe niente male andare a rimettere mano a Rorà.
Questa bella e defilata falesia sorge nella pittoresca Val Pellice la valle di mio papà e dei barbet. A Rorà state certi che non troverete mai la coda perché i flussi dei climbers preferiscono accalcarsi in luoghi più popolari come Revello piuttosto che godere in solitudine dello gneiss della Val Pellice.
La palestra di roccia di Rorà conta una trentina di tiri attrezzati a spit con difficoltà dal 5 al 7b. Lo stile di scalata è assai vario dalla placca verticale tecnica allo strapiombo di continuità su buone prese. La chiodatura è buona a spit ma il posizionamento di alcune protezioni la rende adatta a climbers con una certa esperienza alle spalle.
Arriviamo a Rorà alle dieci spaccate con davanti a noi un'intera giornata da sfruttare.
Si parte con il riscaldamento e con uno Stankomort insolitamente poco menagramo mentre Toby parte a dormire – avrà una forma incurabile di narcolessia?-.
Alcune placche di gradi non proibitivi – 6a-6a+- si rivelano spesso molto tecniche con movimenti per nulla scontati ed una roccia compatta ma dall'ottimo grip.
I più nerboruti potranno di certo cimentarsi sugli strapiombi dove a farla da padrone è la lotta contro la gravità coadiuvata dalla generosità delle prese. Occhio solo a 'rammendare nuvole' (6c+) tiro divertente con un duro boulder su tetto il cui divertimento è minato dai forti attriti dopo aver superato il tetto. Praticamente, per dirla alla Fantozzi, è come se saliste il tiro con un pietrone legato all'imbrago tanto diventerà pesante la corda, da vere merdacce!
Incomincia ben presto a fare freschetto così alcuni di noi – l'audace- si bardano come dovessero fare un'invernale ed altri semplicemente scalano con maggior ardore – di certo non Stankomort-.
Insomma non ci si è annoiati, in una falesia meno conosciuto ma comunque divertente e chissà che presto non si vada alla scoperta di altre rocce di queste parti ne ho giusto vista una sulla guida...

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