Dispersi nel Cadore

Panorami sloga mandibola, come usuale, nelle Dolomiti

La pittoresca località del Piniè è anche la partenza di numerosi e lunghi itinerari di trekking di cui la salita al monte Tudaio è uno dei più rinomati.

La zona del Piniè è una vera miniera di falesie. Laggio Sud, Laggio Nord, Laboratorio sono alcuni dei nomi di queste strutture.


La banda quasi al completo: Toby sguardo nel vuoto, l'audace alle prese con l'apertura della bottiglia e Stankmort che s'abbrustolisce la pelata.

Hai la faccia da muratore ma si vede che hai studiato, Toby!

Calcare verticale e compatto per queste vie di dita ma sopratutto...di piedi!


Stankomort tiene alto il nome della Valsusa sul 'Ygloo' 5c...tignoso!


Finalmente è uscita la guida della zona del Cadore!
Era due anni che l'aspettavamo un pò tutti e finalmente, come per magia, è apparsa nel negozio d'arrampicata di Longarone.
Dopo il giubilo è arrivato il momento di partire alla ricerca di nuove falesie arrampicabili.
E che falesie, ragazzi.
Il Cadore ne è davvero ricco.
Dopo una visita alla falesia di Vallesella (parete stupenda di conglomerato verticale a buchi) capiamo però che le falesie esposte a sud sono davvero troppo calde anche se siamo in montagna.
Così ci dedichiamo alla zona del Piniè (poco sopra Lozzo di Cadore salendo verso Casera Razzo).
Qui l'aria è più fresca (occhio comunque alle esposizioni) e la roccia è un compattissimo calcare alpino dal colore grigio.
I tiri sono esigenti dal punto di vista tecnico, anche i più semplici, così che le aspirazioni si moderano e si pensa solo più a cercare di muoversi nel modo più fluido possibile.
Alla fine quasi pentiti di aver abbandonato le belle prese (se confrontate con queste) degli strapiombi di Erto ci dedichiamo all'attività in cui siamo davvero i migliori...mangiare il gelato!

Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell'uomo a prendere sul serio la propria persona.

- Hermann Hesse -

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