Stankomort sulla roccia ertana con la sua classica e faticosissima tecnica braccia piegate gambe distese...l'ideale se volete che gli avambracci prendano fuoco come accesi da un piromane. |
Toby faccia-grama... |
Laddove parte l'arco di 'Pip Crasch' e dove si sono infrante le veilletà di prestazioni a-vista di diversi illustri |
Pfff...le solite placche d'adrenza...ahahahah |
Contessa...un nome una garanzia per questa classicissima made by Mauro Corona oramai trent'anni fa. |
Sempre sull'aggettante spigolo di Contessa. |
L'assicuratrice preferita...ovvero rediviva Audace! |
La parete di Erto meta di legioni di climber di buon livello soprattutto nelle giornate di gran pioggia dato il riparo offerto dagli strapiombi sommitali. |
L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e
così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono
in noi.
- Kahlil Gibran -
E' da un po', cari lettori, che non
aggiorno il blog.
Non è stato un periodo
fortunato, ecco tutto, una serie di misfatti l'ultimo dei quali la
scoperta dell'artrite reumatoide dell'audace hanno diviso i nostri
percorsi tenendoci sovente lontano dalla amate rocce.
Ma come in ogni storia
che si rispetti se non un lieto fine c'è almeno una continuazione.
E questo inizio coincide
con le vacanze estive ed il sospirato ritorno alle valli friulane.
E se c'è una cosa che
tutti noi abbiamo ben chiaro è che non importa come e quando
arrampichi ma con chi e soprattutto dove.
Sto parlando naturalmente
della 'mia' Erto la palestra che non avrà di certo la roccia più
rugosa ma che nel mio cuore occupa un posto speciale.
Come questa mattina che
di botto ci ha fatto ritornare ai vecchi tempi con l'audace, Toby,
Stankomort e me sotto le pareti di Erto a godere del fresco mattutino
e di quelle vie si faticose ma anche molto appaganti.
Il resto potete
immaginarvelo: Stankomort che munge con professionalità, l'audace
che crepa di freddo, Toby che abbaia ed io che tribolo, come al
solito.
Un consiglio mi sento di
dare a chi viene in visita ad Erto: non provate i tiri per il grado,
ne risultereste mortificati, ma provateli per la bellezza dei
movimenti e per la storia che queste pareti paiono trasudare.
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