
Questo, cari lettori, è un post un poco atipico.
Innanzitutto saluto gli amici di Bologna che ci hanno inviato una mail a cui, scortesemente, non ho ancora risposto. Sto cercando di mettere insieme le idee per una bella risposta intanto ne approfitto per salutarli sul blog.
Ciao prima o poi verremo a tastare anche le vostre rocce che, almeno su internet, promettono piuttosto bene!Scrivo queste righe al termine di una magnifica giornata sulla roccia.
Con mia mamma ed il mio amicone Toby siamo andati a Revello alla solita ed indimenticabile falesia di San Leonardo.
Questa bella palestra di roccia sorge appena sopra l'abitato omonimo ed è collocata in posizione panoramica sopra la bassa (la foto che vedete sopra non è di Revello ma della pittoresca falesia di Zanser Alm che è praticamente all'altro capo del mondo ma la foto mi piaceva e così...). La roccia, vero punto forte, è uno gneiss a tacche e buchi. L'arrampicata, mai banale, si svolge su placche muri e leggeri strapiombi.
Grande varietà di difficoltà dal 4 al 7b.
Potete trovare informazioni e vie sul rinomato sito
http://www.cuneoclimbing.it/ dove sono presenti molti altri topos.
Abbiamo visitato questa falesia più volte ma vi assicuro che è difficile non rimanerne ammaliati.
Così, prima che il freddo diventi troppo intenso per la frequentazione, abbiamo deciso di tornare a Revello.
A dir la verità dalla volta scorsa avevo lasciato in sospeso un progetto ma poco conta...
Arriviamo in falesia alle 10 e qualcosa con Toby che tira dritto verso il giaciglio più comodo - che poi sarebbe anche la partenza di una via...mah!-.
Con mia mamma saliamo alcune belle lunghezze di riscaldamento tra cui la divertente 'Pablo è vivo' (6b) con partenza intensa e bel muro superiore e 'mototopa' (6b) con un passaggio su buchetti un poco carognoso: due vie da non mancare!
Volente o nolente sono continuamente attratto dal conto in sospeso: la bellissima 'Privilegio di Sir Pent'(7a).
Questa lungezza di corda è da molti ritenuta come la più bella di Revello ed io non mi sento certo si smentirli.
Due giri la scorsa primavera ed avevo lasciato il progetto al mio ritorno dal Friuli.
La via offre una scalta su muro verticale piuttosto elegante e continua. Si parte con una serie di verticali buoni e piedi da ricercare. Un primo lancio da due tacche piccole vi porta ad abbrancare un buon buco da cui, con elegante arrampicata, si guadagna un pianetto dove vi è un riposo parziale.
Qui finisce la prima metà della via estetica ma impegnativa.
La seconda metà inizia con una sequenza su tacche e piedi in spalmo con il terz'ultimo mochettonaggio piuttosto impegnativo - si moschetta da un bidito comsi comsa con l'obbligo di posizionarsi bene coi piedi-.
Inizia quindi l'ultima sequenza in placca appena verticale prima su biditi discreti e con un ribaltamento con in mano, per la destra, un buco piatto ed apparentemente difficile da tenere.
Si guadagna quindi la catena con una semplice sequenza su biditi discreti.
In tre riprese riesco ad aver ragione di queste magnifiche sequenze.
Al primo giro monto la via sentendomi piuttosto in forma.
Al secondo giro sbaglio maldestramente una delle sequenze in basso. Inutile dire che salgo in catena mugugnando come Toby quando non lo si fa giocare con la bocia.
Al terzo, un pò come Rocky quando si riprende nei soliti film americanoidi, stringo come si deve e mi ritrovo in catena tronfio come al solito.
Che bella lunghezza e che soddisfazione!
Finiamo d'arrampicare e ci fiondiamo a Pinerolo.
A fare che? direte voi.
Come sarebbe a dire...da McDonald, no?
In fondo chi se ne frega se perdo questo incontro, non mi frega niente neanche se mi spacca la testa, perché l'unica cosa che voglio è resistere, nessuno è mai riuscito a resistere con Creed, se io riesco a reggere alla distanza, e se quando suona l'ultimo gong io sono ancora in piedi... se sono ancora in piedi io saprò per la prima volta in vita mia che... che non sono soltanto un bullo di periferia.